mercoledì 18 giugno 2008

CHE FARO'

Ed io ci credo davvero, e pensando al mio passato

Vivo in fondo ogni giorno come se fosse l'ultimo che mi hai regalato

combatto anche la noia a denti stretti

E sorrido per ogni risultato che raggiungo

E se piango rimango anche una notte intera sveglio

Pensando domani sarà sempre meglio!


venerdì 13 giugno 2008

ORA BASTA!

BASTA MORTI BIANCHE!!!


Più di 200.000 incidenti sul lavoro in un anno.

Più di 1000 vittime.

Il lavoro nobilita l'uomo, certo. Ma chi ci pensa a restituire dignità alle migliaia di famiglie che hanno perso i loro cari mentre cercavano di portar loro il necessario per vivere?

"Sono un eroe, perchè combatto tutte le ore, sono un eroe, perchè combatto per la pensione... nè rambo, nè rocki, nè fini farebbero quello ke faccio io per i miei bambini..."

Eroi contemporanei. Martiri di una società malata. Vittime di un sistema che non ci tutela.

Basta.

venerdì 6 giugno 2008

"Fascista, non puoi fare l'esame"

da www.lastampa.it
Alla fine ha rinunciato. Niente esame di procedura penale, il terz’ultimo prima della laurea. Augusta Montaruli, 24 anni, studentessa di legge a Torino e dirigente di An-Azione Giovani, ieri mattina è stata affrontata da un gruppetto di autonomi, decisi a impedire le prove d’appello per ricordare gli incidenti alla Sapienza. Lei gira da quattro anni sotto scorta. Tre amici che la proteggono da insulti e anche aggressioni fisiche. «Sono abituata a questo clima, ma oggi era proprio impossibile. Ho ceduto per difendere gli studenti nella mia situazione. Assurdo». «Fascistella, te ne devi andare. Qui non puoi entrare», le urlano. C’è anche uno slogan dedicato e lei: «Le donne di destra non sono liberate, sono solo serve e non emancipate». Le più accanite sono le ragazze. Neanche fosse una questione personale. Augusta è anche protagonista di un fumetto, pubblicato su un sito anarchico. Con una conclusione agghiacciante: «Premi con forza la faccia dell’Augusta per capire che pensa». L’Augusta ha 24 anni, di cognome fa Montaruli. Autonomi e sinistra radicale avevano organizzato il presidio. Immediata la contro-manifestazione dei ragazzi di destra. Lei è un tipo gracile, indossa un trench bianco e resta immobile per ore davanti all’ingresso, circondata dai militanti di An. Di fronte, una ventina di autonomi del collettivo universitario. Nasce così un’interminabile, bizzarra mattinata. Da una parte, verso l’uscita, il gruppetto di antagonisti. In mezzo un robusto cordone di poliziotti, diretti dal capo della Digos di Torino in persona, il vice-questore Giuseppe Petronzi. Ricapitolando: quelli del presidio di An, secondo gli antagonisti (striscione: «Via i nazi-fascisti dall’Università») non dovevano assolutamente uscire dall’ingresso principale, semmai da quello posteriore, tanto da rimarcare una fuga ingloriosa. Gli avversari non hanno ceduto di un millimetro, sino a quando gli appelli non sono finiti. La pazienza dei poliziotti è stata messa a dura a prova. Quando il leader, il dottorando Davide Grasso, ha tentato di aggirare gli agenti del reparto mobile, ed è stato allontanato senza se e senza ma, e quando, al 90’, la polizia è avanzata con decisione, sino a sospingere fuori dai cancelli gli autonomi, fradici di pioggia. Cortine di fumogeni, lanci di uova e slogan funerei: «Camerata basco nero il tuo posto è al cimitero». Poi richiami nostalgici alle fucilazioni di massa delle «camicie nere». Scene di una guerra virtuale, come non accadeva da tempo, e seguite con estrema nonchalance dalla grandissima maggioranza dagli altri studenti. Acqua a dirotto; sotto le tende del chiosco-bar «Il rettore», gelati e coca-cola per ingannare il tempo, in attesa che lo spettacolo finisse. Chissà, magari con uno scontro vero, e non solo a parole. Risate e battute. Ezio Pelizzetti, il rettore, non ride affatto. «Non credo assolutamente che sia giustificato questo clima di intolleranza. Tutti hanno il diritto a manifestare le proprie idee. L’università è un luogo di confronto, di scambi di idee e di pensiero. Devo dire che gli studenti torinesi sono 75 mila e solo una piccolissima percentuale ha scelto la strada della violenza. Spiace che le forze dell’ordine siano costrette a intervenire per garantire un clima libero. Noi, d’altra parte, che possiamo fare? Spiace per la studentessa, che ha rinunciato a sostenere l’esame».

SEMPLICEMENTE VERGOGNOSO!
In questo momento non riesco a definire con delle semplici parole questo atto osceno compiuto da coloro che inneggiano alla democrazia, alla libertà di parola, alla pace.
Bravi cari compagniucci, ancora una volta avete dimostrato che dietro quella maschera di finto buonismo nascondete un atteggiamento violento e tremendamente "coglione"...(scusate la volgarità ma qui è concessa)
Intanto,cara Augusta, tu continua per la tua strada, sempre a testa alta.
Perchè il nostro movimento rappresenta quanto di più pulito e giusto ci possa essere tra il marciume che caratterizza la gioventù italiana.
E ne siamo orgogliosi.

mercoledì 4 giugno 2008

CONTINUATE PURE. NOI SIAMO IRRAGIUNGIBILI.

Non c'è nessun problema. Noi non abbiamo problemi.
Noi siamo quelli che ci credono davvero.
Quelli che prima o poi ..."cambierà,certo che cambierà".
Noi, quelli che questo mondo lo cambiano,
perchè non si fanno certo cambiare dal mondo.
Quelli per la giustizia,la verità,la Patria...
Noi, quelli che... "ritti sulla cima del mondo
scagliamo ancora una volta la nostra sfida alle stelle"
Non ci vedrai mai sbagliare, o soffrire,
perché noi non ti faremo vedere niente.

E questo è tutto quello che vi è dato sapere.
Quello che potete vedere con i vostri occhi ingordi.
Tu, uomo qualunque.

Rivolta generazionale!

Rivolta generazionale!